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Nonostante l’evoluzione del mercato del lavoro e i continui cambiamenti del settore, il cv resta sempre uno degli strumenti più efficaci per la ricerca di lavoro.
A fronte di numerose candidature per una stessa posizione, il cv è il primo elemento di valutazione utilizzato dai selezionatori nonché la carta vincente che permette di farsi notare e conquistare almeno la possibilità di un colloquio.
Ma come scrivere un cv? Ecco alcune dritte che possono rivelarsi molto utili nella ricerca di lavoro e resta sempre aggiornato sulle tendenze dell’anno su come scrivere un curriculum vitae.
Gli elementi essenziali di un cv efficace
Un altro anno è passato ma gli elementi che fanno di un cv un curriculum vincente sono sempre gli stessi. Inutile sottolineare l’importanza di scrivere il proprio cv in un italiano impeccabile, a prova di errore.
Un po’ meno scontata, invece, è la necessità di essere molto brevi e concisi e di utilizzare un linguaggio chiaro e comprensibile. I selezionatori spesso non hanno molto tempo da dedicare ad ogni profilo e devono quindi comprendere le informazioni necessarie in pochi secondi.
Per lo stesso motivo è bene inserire le esperienze di lavoro partendo dall’ultima, così da dare immediatamente visibilità alle competenze acquisite più di recente che sono quelle di maggior interesse per i selezionatori.
Le parole d’ordine per i cv saranno personalizzazione e specializzazione. Inutile infarcire il cv di tutte le esperienze di lavoro fatte, soprattutto se sono molto distanti fra loro. È preferibile, invece, concentrarsi su quelle più in linea rispetto alla posizione per la quale ci stiamo candidando, così da evidenziare la pertinenza della propria preparazione con le richieste dell’azienda che ha aperto la selezione. Le altre, invece, andranno sintetizzate e accorpate: in tutto il cv non deve essere più lungo di due pagine.
CV: Formato europeo sì o no?
Quando si tratta di scrivere per la prima volta un cv, molti hanno il dubbio se utilizzare o meno il modello curriculum europeo, un tempo quello più richiesto dalle aziende. In realtà negli ultimi periodi il formato europeo non è obbligatorio (a meno che non si partecipi ad un concorso pubblico) e le aziende, ma soprattutto le agenzie per il lavoro, hanno iniziato a preferire altri tipi di formati che diano la possibilità di spiegare meglio le esperienze di lavoro trascorse.
Il consiglio, allora, è quello di avere a disposizione sempre due tipi di cv, quello in formato europeo per le imprese che lo richiedono e uno in un formato più in linea con i propri gusti per tutte le altre. Anche scegliendo un formato di libera compilazione, però, è sempre meglio non eccedere con i colori e le immagini: va bene personalizzare il cv per far sì che rispetti la propria personalità ma mai esagerare con l’arricchimento per evitare l’effetto disordine. Soprattutto mai mentire gonfiando le esperienze o inserendo competenze inesistenti perché prima o poi nel corso della selezione la verità viene fuori e si rischia davvero di fare una brutta figura e precludersi altre future possibilità.
Accompagnare il cv con la lettera di presentazione
Che sia un formato europeo o meno, il cv deve sempre essere accompagnato da una lettera di presentazione personalizzata in base all’azienda a cui si invia e alla posizione per la quale ci si candida. Le tre righe iniziali di una lettera di accompagnamento sono fondamentali perché rappresentano il primo impatto del candidato sul selezionatore: devono quindi contenere tutte le informazioni principali e in particolare mettere in luce le competenze del candidato in relazione alla figura cercata.
Se, ad esempio, la figura amministrativa per la quale ci si candida richiede un’ottima conoscenza della lingua inglese e di quella giapponese, nelle prime righe della lettera si potrà scrivere di essere in possesso di questa o quella certificazione linguistica o di aver fatto diversi soggiorni all’estero. Una lettera di presentazione adeguata non deve superare la lunghezza di una pagina, deve essere scritta in un italiano corretto ma semplice e non deve essere mai generalista ma personalizzata, quindi si può dire che si avrà una lettera di presentazione diversa per ogni differente annuncio al quale ci si candida.
Cosa notano i selezionatori
In media per ogni annuncio di lavoro un selezionatore riceve circa 1000 candidature.
- Come fare, allora, a farsi notare in questa folla?
- Da cosa sono stuzzicati i responsabili delle risorse umane?
Fin troppo banale affermare che sono le esperienze di lavoro a colpire un selezionatore: è vero che l’aver svolto mansioni simili in altre aziende regala sicuramente qualche chance in più di essere chiamati a colloquio ma non è l’unico elemento importante. Un dato che i selezionatori notano subito è l’appartenenza alle categorie considerate svantaggiate oppure ad un’altra qualsiasi che dia diritto a sgravi fiscali in caso di assunzione: a parità di esperienza, infatti, si sceglierà sempre il candidato per il quale il costo del lavoro è più basso.
Per cui se si rientra in Garanzia Giovani o in altri programmi simili è bene farlo notare sia nel cv che nella lettera di presentazione. Un elemento che viene sempre valutato negativamente, infine, è quello dei “buchi” nel cv ossia periodi nei quali si è rimasti fermi. Meglio piuttosto riempirli con corsi di formazione o aggiungere anche eventuali esperienze non contrattualizzate sempre se sono attinenti alla posizione per la quale stiamo concorrendo. Occhio, infine, ai social network: i selezionatori, prima di scegliere la persona da assumere, valutano sempre la candidatura anche attraverso un’approfondita analisi dei profili social del candidato. Attenzione a cosa si pubblica, soprattutto in caso di profilo aperto.
La nuova frontiera del cv: il video curriculum
L’ultima frontiera su come scrivere un cv che diventerà sempre più importante è il video-cv. Si tratta di un vero e proprio video nel quale il candidato racconta in prima persona le sue esperienze di lavoro e cerca di conquistare l’attenzione del selezionatore nei 60/90 secondi di visione che gli vengono concessi. Questo sistema consente innanzitutto di vedere in volto il candidato e, in secondo luogo, permette di farsi un’idea precisa del suo standing ma anche delle proprietà espressive e di linguaggio. Ovviamente questo tipo di cv non si presta bene a tutte le selezioni ma è sicuramente indicato nel caso di posizioni più creative, magari quelle legate all’ambito del marketing o della comunicazione.